L'IMU è la tassa più assurda e autolesionista che potessero inventarsi, slegata dal reddito del contribuente, arriva anche a un disoccupato o a una pensionata con la pensione minima che hanno delle parti di casa vecchie, invendibili, legate a eredità indivise.
Fin qui l'assurdità, ma è pure autolesionista per lo Stato, è controproducente, in quanto ha fatto crollare il settore edile che era un traino dell'economia con la tassazione esagerata delle seconde case, e fa pure crollare il Pil in quanto arriva in dicembre e giugno a togliere potere d'acquisto alla vigilia delle due occasioni annue in cui la gente più spende: le festività natalizie e le vacanze estive, con conseguente calo degli acquisti e del turismo, ed ecco quindi la stagnazione dell'economia.
Aggiungiamoci il caos delle tariffe dei vari comuni e i cambiamenti a pochi giorni dalle scadenze, neppure nelle più disorganizzate nazioni del quinto mondo succede ciò, pertanto il contribuente non conoscendo le sorprese che lo attendono vive in una perenne incertezza che lo fa ritrarre nei consumi con conseguenze sul Pil, se invece all'inizio dell'anno, entro febbraio, arrivassero dallo stato i bollettini già precompilati di tutte le tasse statali e locali dell'anno corrente da pagare, senza sorprese, magari con la possibilità di farlo rateizzando, ecco che potrebbe organizzarsi meglio, programmando così le altre spese che deve effettuare, e non si perderebbero ore di lavoro per andare dal commercialista e a far la fila per pagare, con ulteriori danni per l'economia nazionale.
L'IMU è da togliere totalmente, e l'introito corrispondente può essere recuperato agevolmente per esempio facendo pagare le tasse dovute alle case non iscritte al catasto, che basterebbe confrontarlo con una panoramica di Google maps per scoprirle, o far pagare le tasse alle prostitute o ai circoli che fanno attività ricettive, o togliendo l'8 per mille alle religioni ed eliminando l'ora di religione a scuola, nonché i costosi cappellani militari; per non parlare di sprechi e ruberie diffuse da controllare ed eliminare.
Eliminando l'IMU si rilancerebbe l'edilizia, che basterebbe indirizzare verso la ristrutturazione e la messa in sicurezza delle aree edificate, e non verso la cementificazione di zone verdi.
Fin qui l'assurdità, ma è pure autolesionista per lo Stato, è controproducente, in quanto ha fatto crollare il settore edile che era un traino dell'economia con la tassazione esagerata delle seconde case, e fa pure crollare il Pil in quanto arriva in dicembre e giugno a togliere potere d'acquisto alla vigilia delle due occasioni annue in cui la gente più spende: le festività natalizie e le vacanze estive, con conseguente calo degli acquisti e del turismo, ed ecco quindi la stagnazione dell'economia.
Aggiungiamoci il caos delle tariffe dei vari comuni e i cambiamenti a pochi giorni dalle scadenze, neppure nelle più disorganizzate nazioni del quinto mondo succede ciò, pertanto il contribuente non conoscendo le sorprese che lo attendono vive in una perenne incertezza che lo fa ritrarre nei consumi con conseguenze sul Pil, se invece all'inizio dell'anno, entro febbraio, arrivassero dallo stato i bollettini già precompilati di tutte le tasse statali e locali dell'anno corrente da pagare, senza sorprese, magari con la possibilità di farlo rateizzando, ecco che potrebbe organizzarsi meglio, programmando così le altre spese che deve effettuare, e non si perderebbero ore di lavoro per andare dal commercialista e a far la fila per pagare, con ulteriori danni per l'economia nazionale.
L'IMU è da togliere totalmente, e l'introito corrispondente può essere recuperato agevolmente per esempio facendo pagare le tasse dovute alle case non iscritte al catasto, che basterebbe confrontarlo con una panoramica di Google maps per scoprirle, o far pagare le tasse alle prostitute o ai circoli che fanno attività ricettive, o togliendo l'8 per mille alle religioni ed eliminando l'ora di religione a scuola, nonché i costosi cappellani militari; per non parlare di sprechi e ruberie diffuse da controllare ed eliminare.
Eliminando l'IMU si rilancerebbe l'edilizia, che basterebbe indirizzare verso la ristrutturazione e la messa in sicurezza delle aree edificate, e non verso la cementificazione di zone verdi.