Bisogna crearsi nuovi spazi per diffondersi utilizzando i nuovi mezzi disponibili, ci vogliono idee innovative. Invece ci si affida troppo ai mezzi tradizionali per farsi conoscere, come le serate di lettura, ma se fai delle serate di lettura con 5 gatti di cui 4 gatti già ti conoscono vendi 2 libri e arrivi a una nuova persona, se ti va bene.
La realtà è che è ancora la televisione a far vendere tanti libri in Italia, basta guardare le classifiche di vendita; leggevo che un passaggio da Fabio Fazio fa vendere dalle 30mila alle 50mila copie in più di un libro, vedi anche il caso della Szymborska, nonostante il Nobel i libri erano invenduti in Italia, poi Saviano l'ha letta in televisione ed è entrata in classifica ai primi posti, il fatto è che siamo un popolo formato dalla tv, ce l'abbiamo nel Dna ormai.
Anche se abbiamo dei nuovi mezzi oggigiorno non abbiamo ancora compreso a fondo come usarli, non li sfruttiamo nel loro potenziale.
Inoltre un libro per vendere oggi deve diventare un oggetto che si deve avere, una moda, un trend.
Poi per vendere ci vorrebbe sempre un assaggio del libro, pochi comprano a scatola chiusa, per l'illusoria fama che si ha sui social.
Sorge anche spesso il problema che tanti, stando sui social network, si identificano nella loro mitologia dello scrittore e si montano la testa, credono di poterci guadagnare per il nome che si sono fatti, allora pubblicano a manetta libri, assillando gli amici per intascare qualche euro, ma fanno così terra bruciata, perché alla fine si ritrovano ad avere rotto il cazzo a tutti e con nessuno che compra più i loro libri.
Per vendere libri bisogna restare con i piedi per terra, cercando di arrivare a quelli fuori dal solito giro del bar e dei social network di cui si fa un utilizzo simile a quello del bar, ci si ritrova sempre con i soliti amici.
La realtà è che è ancora la televisione a far vendere tanti libri in Italia, basta guardare le classifiche di vendita; leggevo che un passaggio da Fabio Fazio fa vendere dalle 30mila alle 50mila copie in più di un libro, vedi anche il caso della Szymborska, nonostante il Nobel i libri erano invenduti in Italia, poi Saviano l'ha letta in televisione ed è entrata in classifica ai primi posti, il fatto è che siamo un popolo formato dalla tv, ce l'abbiamo nel Dna ormai.
Anche se abbiamo dei nuovi mezzi oggigiorno non abbiamo ancora compreso a fondo come usarli, non li sfruttiamo nel loro potenziale.
Inoltre un libro per vendere oggi deve diventare un oggetto che si deve avere, una moda, un trend.
Poi per vendere ci vorrebbe sempre un assaggio del libro, pochi comprano a scatola chiusa, per l'illusoria fama che si ha sui social.
Sorge anche spesso il problema che tanti, stando sui social network, si identificano nella loro mitologia dello scrittore e si montano la testa, credono di poterci guadagnare per il nome che si sono fatti, allora pubblicano a manetta libri, assillando gli amici per intascare qualche euro, ma fanno così terra bruciata, perché alla fine si ritrovano ad avere rotto il cazzo a tutti e con nessuno che compra più i loro libri.
Per vendere libri bisogna restare con i piedi per terra, cercando di arrivare a quelli fuori dal solito giro del bar e dei social network di cui si fa un utilizzo simile a quello del bar, ci si ritrova sempre con i soliti amici.