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martedì 10 luglio 2018

387 - Rolex, sinistra e consumismo

C'è troppa demagogia, se uno ha un Rolex sembra un criminale schiavista e magari quello che gli scrive così gira con un'auto da 50 mila euro e lo scrive su uno smartphone da 800 euro.
C'è anche il fraintendimento per cui quelli di sinistra dovrebbero vivere come frati francescani, in lieta miseria. Ne sentivo parecchi da ragazzino prendersela con qualche compagno che si era comprato un'auto troppo bella, per l'immagine che avevano loro del comunista.
Una volta un compagno in un paesotto poco distante dal mio si era comprato una Mercedes e dopo pochi mesi stanco delle critiche degli amici compagni, alcuni non gli rivolgevano più la parola, l'ha venduta e si è comprato una Fiat Tempra. Lenin aveva una Rolls Royce, per esempio, gli serviva un'auto affidabile con la quale fare lunghi viaggi tra la neve per il suo lavoro e ha giustamente scelto l'auto che più era adatta allo scopo.  Ostentare marchi e oggetti è da cretini e obbiettivamente sbagliato, ma prendere l'oggetto che più è adatto al tuo scopo è la scelta giusta. Resta comunque il fatto che ognuno con i suoi soldi, se guadagnati onestamente, può comprare ciò che preferisce.
Io non ho Rolex o altri status symbol, e posso dire che quello dei destrosi è una demagogia assurda, uno può fare quello che vuole con i suoi soldi; perché altrimenti non se ne esce; non ci si dovrebbe comprare un'auto nuova e invece sceglierne una usata da pochi euro, o se nuova comprare solo auto che costano meno di 10 mila euro e il resto donarlo ai poveri. O un paio di jeans prenderseli di quelli da 10 euro e il resto darlo in beneficenza,. Il problema vero è che facendo così si fa aumentare la povertà, perché se mi compro una auto da 8mila euro fatta in economia dove costa poco la manodopera invece di un'auto da 15 mila euro e do 7 mila euro in beneficenza ai paesi poveri africani,avrò preso un'auto dove gli operai che l'hanno costruita sono stati sottopagati 400 euro al mese, mentre se prendevo una magari tedesca da 15mila sarebbero stati pagati bene 2.800 euro al mese, quindi redistribuivo ricchezza e non contribuivo allo sfruttamento dei lavoratori, avevo un'auto costruita con materiali migliori e che teneva più il mercato. O se mi prendo un paio di jeans da poco hanno sfruttato i lavoratori sottopagandoli, forse ho contribuito allo sfruttamento dei minori se vengono dal sudest asiatico, mentre con dei jeans italiani da 60 euro magari non succede, oltre al fatto che durano di più e i materiali non sono prodotti con agenti tossici per economizzare, quindi c'è meno inquinamento nel produrli.
Soprattutto la beneficenza va bene, ma basarsi solo su quella diventa un atto passivo, che fa morire l'economia locale, come diceva un africano, la migliore beneficenza sarebbe che i bianchi lasciassero l'Africa e che gli africani si arrangiassero,sarebbero molto più ricchi con le risorse che hanno e probabilmente partirebbero i gommoni di europei che vorrebbero andare in Africa, iniziando dai francesi che su guerre e sfruttamento hanno basato gran parte della loro economia.
Bisogna modificare i comportamenti a monte, come direbbe il compagno Folagra.
Anche perché la sinistra sarebbe modificare il sistema affinché stiamo tutti bene e non ci siano più poveri, mentre la carità è una paraculaggine del capitalismo di rapina.