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domenica 12 aprile 2020

407 - NUOVE SCEMENZE

Una volta c'erano gli scemi, ma erano unici e originali, self-made man dell'imbecillità. Adesso invece sono copie, devono avere uno scemo influencer, che insegna loro come essere scemi. Non ci sono più gli scemi di una volta.
Ma forse in fondo siamo tutti più o meno scemi, copie di quanto abbiamo assorbito dal caos mediatico, in cui siamo immersi dalla nascita.
Le copie tirano, si accoppiano, sono richieste da questa società. Mentre una persona unica, originale, non catalogabile, finisce per inquietare, perciò verrà vista male ed emarginata.
Allora ci si adegua a quanto fanno i coetanei, pertanto si vedono molte persone vestite alla stessa maniera, con il taglio di capelli identico. Cosplayer che non escono dal ruolo, perchè non è un gioco, è diventata la loro personalità. La loro mente pensa con il karaoke, ripetono le frasi che sentono dai vari mass media.
Quindi un leader politico che parla all'imbecillità ottiene consenso, fa il pieno di voti. Basta che selezioni i più stupidi, che lo voteranno ciecamente, così anche se il leader ha comportamenti ridicoli e si contraddice, i suoi elettori si sentiranno comunque rappresentati da lui e delegheranno a lui il proprio pensiero.
Anche per questo è aumentata la paura verso il diverso, quando ero bambino io incuriosivano le culture diverse, le persone fuori dagli schemi, si cercava  di capire il loro mondo, per ampliare i propri orizzonti. Mentre in questi tempi moderni si teme che il diverso possa alterare l'omologazione rassicurante.
Qualcuno dirà che esteticamente c'è meno omologazione adesso, anche i pensionati sono tatuati e con i piercing, si conciano come i ragazzini.
Ma è proprio quella la base del cretinismo attuale, il fulcro dell'inganno, la forza di questo sistema.
Prima il modello di riferimento era la persona saggia e profonda, che spingeva chiunque a migliorare mentalmente. Invece adesso è il ragazzino che assorbe le tendenze imposte il modello di riferimento, ognuno vuole sembrare giovane e adeguarsi alle nuove tendenze. Perdendo la propria personalità, la propria storia, il proprio percorso di vita, per un azzeramento beota, che insegue pateticamente un giovanilismo ridicolo.
Dentro si è vuoti, ripetitori di stronzate mediatiche, e più ci si cancella più si è stupidi. Non a caso per trovare i più imbecilli in assoluto basta salire con l'età, già i miei coetanei ultracinquantenni sono in gran parte pietosi, se si sale d'età peggiora ulteriorrmente la situazione. Inveiscono a comando contro il nemico di turno che viene loro indicato, con frasi fatte, slogan ripetuti. Mentre l'apparente trasgressione alle regole che ostentano esteticamente è in realtà quello su cui si basa l'omologazione.
Si sentono liberi e rinnovati, con le ultime presunte novità, i jeans strappati come avevano i Ramones 45 anni fa o il rap, che era diventato una buffonata negli anni 90 con le ostentazioni gangsta, ecc.
Quindi sono tendenze scadute nel loro significato originario, omologate e assorbite dal sistema consumistico, usate per spingere ad adeguarsi a una finta trasgressione, che aiuta a sopportare meglio, credendosi liberi, il sostanziale conformismo di pensiero indotto.
Per evitarlo tentiamo di non assomigliare a nessuno, ma soprattutto di non ripetere quanto si è già sentito.
Cerchiamo momenti inaspettati, persone insolite, angoli sconosciuti.
Non cancelliamoci, temendo di fare schifo, si fa schifo solo quando non si è più se stessi.