Se apprezzate e volete offrirmi una birra o una pizza, vi ringrazio immensamente:

venerdì 26 agosto 2016

329 - CATASTROFI

Mandi i due euro e sei un credulone.
Non li mandi e sei uno stronzo cinico.
Commenti che dovrebbero rendere antisismiche le case
e stai facendo sciacallaggio mediatico.
Non commenti ammutolito davanti alla tragedia
e sei un guardone passivo che rovina la democrazia.
E i giornalisti dovrebbero aiutare a scavare.
E chi corre lì per soccorrere ostacola i soccorritori esperti.
E i politici che vanno vogliono farsi pubblicità.
E i politici che non vanno sono riprovevoli indifferenti.
Nel mentre
gli unici da lodare
sono i cani.



venerdì 19 agosto 2016

328 - GUERRE E INDIFFERENZE

Mi sorprende sempre il fatto che muoiono migliaia e migliaia di persone nell'indifferenza più totale, ma se vedono un bambino ferito allora si commuovono e si accorgono del problema, per qualche minuto.
Penso che se al posto del bambino ci fosse un gattino che miagola disperato smuoverebbe ancor più le persone e magari farebbero qualcosa di concreto, donando alle popolazioni colpite dalla guerra croccantini e vaschette di paté per gatto.


giovedì 18 agosto 2016

327 - Burkini in spiaggia

Premetto che sono per uno Stato assolutamente laico e sono favorevole al nudismo, metterei in ogni località marina obbligatorio uno spazio per i nudisti.
Una volta ho visto delle suore al mare vestite e coperte come le musulmane integraliste; se nessuno proibisce alle suore cattoliche di conciarsi così per andare in spiaggia, non capisco perché lo si deve proibire alle musulmane. Non tiratemi fuori la paraculata del cristianesimo che fa parte della nostra tradizione, perché non fa parte della mia e nemmeno deve far parte di quella di uno Stato laico, considerato che la laicità è l'unico vero antidoto agli integralismi e alle ingerenze religiose nella vita pubblica.
A chi potrebbe obiettare che per le suore è una loro libera scelta, mentre per le islamiche è un'imposizione, faccio notare che anche certe islamiche accettano loro quella condizione o comunque sarebbero imbarazzate ad andare al mare con un costume da bagno, perciò proibire il burkini sarebbe proibire loro di andare in spiaggia e pure a tutta la loro famiglia, considerato che spesso hanno figli e se non possono andarci loro in spiaggia non ci vanno neanche i figli. Inoltre ci sono anche delle occidentali convertite all'islam, che si mettono a girare di loro spontanea volontà sempre incappucciate, sarebbero assimilabili alle suore quelle, visto che è stata una loro libera scelta.
Per non dire dei subacquei, quando vanno per fare lo loro immersioni in mare magari verrebbero fatti denudare, avendo un abbigliamento confondibile col burkini.
Il problema è che non tutti la pensiamo nello stesso modo, soprattutto quando entrano in gioco le religioni, decidono loro per l'individuo che vi aderisce; quindi per evitare le imposizioni estranee a una vera libera scelta bisognerebbe vietare le religioni, ma a quel punto molti direbbero che sarebbe un limitare la libertà individuale.
Perciò la libertà di abbigliamento, senza proibizioni, mi pare la migliore soluzione in uno stato laico ed equidistante dalle parti.


mercoledì 17 agosto 2016

326 - NOSTALGIE POLITICHE

Vedo un continuo festival del cervello in vacanza, con nostalgie per tutto ciò che è passato, da Berlusconi a Craxi, dalla Dc al Duce, fino ai Borboni o a Giulio Cesare.
D'accordo che regna la confusione e la situazione peggiora continuamente, con una sinistra che è andata a destra, inseguendo i moderati, che sarebbero la destra normale nei paesi normali. Così noi attualmente abbiamo un centrodestra che si fa chiamare centrosinistra avvalendosi dei voti degli elettori di sinistra, e una destra estrema che si fa chiamare centrodestra ( che va dal programma integralista cattolico dell' NCD, al piduismo di Forza Italia, al populismo di lega e fdi).
Quindi la sinistra non esiste e nemmeno il centrosinistra, sono attualmente rappresentati solo da sparuti gruppi politici senza parlamentari come Azione Civile e i vari partitini comunisti.
Senza nostalgie assurde, sarebbe di ricostruire un'unione socialista guardando più a Pertini che a Craxi, più ai diritti dei lavoratori che ai dibattiti da salotto, più alle problematiche reali delle persone che alle esigenze delle lobby e delle cooperative infiltrate dalla criminalità.
Oppure sperate nella rivoluzione del m5s.
Però è troppo legato agli umori di pancia dell'elettorato per i miei gusti, anche se certe sue iniziative come il reddito minimo garantito sono da appoggiare, per uscire da questo degrado.
Ma una presenza politica di una sinistra veramente socialista sarebbe comunque necessaria come l'ossigeno, in questo periodo storico di schiavizzazione dei lavoratori.

martedì 16 agosto 2016

325 - Italia, medaglia d'oro nei soldi pubblici sprecati

Le medaglie olimpiche le dobbiamo pagare e care.
L'Italia è la nazione europea che paga di più chi vince una medaglia: 150mila euro l'oro, 75mila l'argento, 50 mila il bronzo. Oltre a essere gli atleti quasi tutti appartenenti alle varie forze dell'ordine, quindi a carico dei contribuenti. Tra l'altro siamo già primi al mondo come densità di forze dell'ordine, con il più alto rapporto poliziotti per abitante. Essendo sempre tra i primi nelle classifiche degli sprechi di denaro pubblico, non stupiamoci se abbiamo il debito pubblico tra più grandi del mondo e se subiamo una tassazione esagerata.

Fonti:
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/08-06-17/05.spm

http://www.repubblica.it/speciali/olimpiadi/rio2016/2016/08/15/news/olimpiadi_medaglie_quanto_valgono-146031424/



mercoledì 10 agosto 2016

324 - L'orto sinergico

L’Orto Sinergico è un metodo scoperto dall'agricoltrice spagnola  Emilia Hazelip che si ricollega al filone della Permacoltura (coltura permanente, eterna, equilibrata ed inesauribile, non consumistica) ed alle ricerche relativamente recenti sull’ impoverimento del suolo a causa dell’ abuso-uso agricolo meccanico-chimico da parte dell’ uomo.
Gli attuali metodi di coltivazione ISOLANO le piante artificialmente in zone monoqualitative ed in filari massimizzati sul terreno, e le incoraggiano ARTIFICIALMENTE nello sviluppo, scavando e modificando il terreno naturale, usando fertilizzanti sulle piante desiderate, usando diserbanti sulle piante ritenute dannose, usando pesticidi contro più piccole forme di vita animale ritenute potenzialmente dannose per le piante desiderate; il risultato e’ quello di avere nei supermercati frutta e verdure visivamente perfette, ma inconsistenti dal punto di vista del gusto (con minori quantità di elementi nutritivi utili contenuti), oltre che parzialmente tossiche per la salute umana (veleni occasionalmente non rilevati, non ancora proibiti, o tollerati in basse dosi dalla legge).
Aggiornati studi microbiologici evidenziano il fatto che LE PIANTE CRESCENDO E VIVENDO SUL SUOLO CREANO SPONTANEAMENTE UN SUOLO PIU’ FERTILE DI PRIMA, grazie a residui organici ed attività chimica.
La terra, oltre che dalle piante, e’ resa fertile anche da vari microrganismi, batteri, lombrichi, funghi.
La Hazelip ha strutturato un metodo di coltivazione che promuove meccanismi di AUTOFERTILITA’ del terreno, SENZA BISOGNO DI ARARE oppure di CONCIMARE, ne di separare le piante (pur facendo attenzione a collegarle in modo compatibile e collaborativo tra loro).

Esistono chimiche inimmaginabili nella natura.. alcune piante emettono tossine persino verso esemplari della loro stessa specie, una volta sviluppatesi in un dato territorio … altre piante emettono sostanze preziosissime solo per altre specifiche varieta’ o specie.

A differenza delle usuali coltivazioni agricole industriali, in un orto sinergico le PIANTE PERENNI CONVIVONO CON le PIANTE STAGIONALI, e la stessa verdura e’ presente CONTEMPORANEAMENTE A DIVERSI STADI (persino decomposta a nutrire uno stesso esemplare in fiore).

La copertura dell’ orto sinergico e’ una copertura organica permanente, messa per promuovere meccanismi naturali di autofertilizzazione ed autoaerazione.

A integrazione dell’articolo guardate ii due video di Marilia Zappalà, socia fondatrice dell’ Associazione Basilico, nata nel 2002 con l’obiettivo di sostenere la creazione di eco-villaggi, diffondere i metodi dell’agricoltura naturale e della permacultura, praticare stili di vita ecologici.



Gli organismi presenti in un suolo spontaneamente nell’ orto sinergico non sono visti come un pericolo, ma come un pregio da coltivare nel modo migliore a supporto del massimo sviluppo agricolo (sinergia).

Solitamente in questo tipo di orti l’ irrigazione viene applicata con la tecnica ”a goccia” (tubi forati sotto la pacciamatura, interrati, o meglio ancora poggiati, sul terreno delle piante), senza sprecare quantità d’ acqua nell’ aria o sulle foglie, oltre che senza rischiare di slavare sostanze nutritive utili dal corpo della pianta o dal terreno… in questo modo si risparmia molta acqua.

Con questa tecnica ”a goccia” si risolvono i soliti problemi derivanti dalla bagnatura della parte aerea delle piante (le foglie bagnate, soprattutto con il caldo, perdono sali a causa dell’ evaporazione dell’ acqua che da esse assorbe automaticamente delle sostanze preziose per il processo micro-idraulico chiamato osmosi) e si riduce lo choc termico (il rapido passaggio dal caldo intenso, specie se la pianta viene scaldata direttamente dai raggi del sole, al freddo dell’ acqua d’innaffiamento, specie se poggiata sulle foglie, può far morire qualche esemplare e stressarne altri, come per le congestioni estive dei bagnanti).

Si dispone direttamente sul terreno da coltivare un tubo di 16 mm di diametro, lungo la zona da irrigare, a formare un anello che la circonda (se molto estesa creare una spirare destrogira) e si praticano dei fori con un punteruolo ogni 15cm. , poi si ricopre con una pacciamatura (foglie secche e rametti naturali che mantengono al suolo l’ umidità d’ estate ed il calore d’ inverno).

La natura lasciata a sé stessa e’ in grado di produrre frutti abbondanti senza diminuire la fertilità della terra … soltanto quando l’ uomo comincia a coltivare si verifica la diminuzione progressiva della fertilità, che poi rende necessaria la fertilizzazione esterna artificiale (tradizionale o chimica).

Nell’ orto sinergico quindi NON SI ZAPPA NE SI ARA il terreno, e non si concima con concimi organici ne’ (ovviamente) chimici.

Evitando lavorazioni artificiali e seminando una gran varietà di piante la fertilità del terreno aumenta anno dopo anno.

Quando ariamo la terra provochiamo sempre un ingresso nel sottosuolo (ricco di Humus e forme vitali ANAEROBICHE utili) di una grande quantità di ossigeno che ”BRUCIA” subito la stragrande maggioranza dei microorganismi che popolavano il terreno.

Alan Smith, un microbiologo australiano, ha dimostrato come arare la terra danneggi i cicli nutritivi del suolo.

E’ importante dividere nettamente la zona dove si passa per lavorare da quella dove invece crescono le piante coltivate sinergicamente … in questo modo si evita di compattare il suolo calpestandolo.

Nella zona coltivata si mantiene la terra sempre ricoperta da uno spesso strato di pacciamatura (meglio un misto di materiale di recupero o di riciclo: paglia, rametti, carta non tossica, foglie morte) che ha la stessa funzione delle foglie morte sul suolo di un bosco.

La pacciamatura trattiene una basilare umidità del suolo, combatte la crescita delle erbe spontanee causando ombra sul terreno, proteggere la fertilità del suolo dal dilavamento della pioggia, evita l’ effetto di compattamento del suolo quando piove violentemente (pioggia battente).

I materiali usati per i bordi dei campi sono naturali (legno, muretti a secco, senza calce e cemento) o addirittura siepi di piante… allo stesso modo si usano salici o ginestre al posto dei laccetti (inquinanti) in plastica e metallo.

I principi dell’agricoltura sinergica sono:

- non arare ne zappare

- non compattare il suolo

- non concimare

- piantare e seminare insieme almeno tre specie diverse di piante.

Il sistema di coltivazione della Hazelip e’ chiamato ”agricoltura sinergica” perchè prende in considerazione i vantaggi della sinergia tra diverse piante (sinergia = energie collaboranti concettualmente unibili in una sola energia per un unico scopo collettivo … le piante si aiutano a vicenda come in una simbiosi allargata e varia).

Per avere la sinergia ottimale di solito si seminano insieme:

1) almeno una LEGUMINOSA (legumi), come i ceci, le lenticchie, i fagioli, i piselli.

Le leguminose, tramite un batterio che cresce nelle loro radici, HANNO LA CAPACITA’ DI FISSARE L’ AZOTO ATMOSFERICO NEL SUOLO (principale nutrimento di tutte le piante).

2) almeno una LILIACEA (intorno agli altri due tipi di piante), come l’ aglio, la cipolla, il porro, lo scalogno (piccola cipolla rossa allungata, detta anche ”cipolla romana”).

Le liliacee TENGONO LONTANI I BATTERI per le loro caratteristiche chimico-biologiche.

3) almeno una verdura comune al centro della zona seminata, mantenendo una giusta distanza minima tra le piante (perchè non si ”soffochino” reciprocamente).

SAREBBE MEGLIO COLTIVARE ANCHE DEI FIORI nella stessa zona seminata: la Calendula ha una potente attività antibatterica, il Piretro ed il Nasturzio tengono invece lontane le formiche.

Le Erbe Spontanee (classicamente chiamate ”erbacce”) possono aiutare a trattenere umidità nel suolo (con le loro radici) e sono da rimuovere (a mano e generalmente senza sradicare completamente) e sfoltire SOLO NEL CASO CHE SOFFOCHINO IL NOSTRO SEMINATO GERMOGLIANTE O ADOMBRINO LE NOSTRE PIANTE COLTIVATE E I LORO FIORI-FRUTTI.

Naturalmente alcune erbe spontanee non sono aggressive-infestanti, oppure sono medicinali, oppure commestibili, in questi casi ovviamente NON vanno assolutamente danneggiate (al massimo sfoltite in modo mirato ed utilizzate).

Probabilmente se un certo tipo di erba spontanea nasce accanto ad alcune nostre piante coltivate e NON ACCANTO AD ALTRE, allora quella pianta sarà in armonia con le altre da noi seminate, e difficilmente vi saranno tossine naturali di competizione reciproca.


I prodotti dell’ orto sinergico sono proporzionali alla bontà del suolo iniziale, ma eccellono in qualità ed intensità di sapori, inoltre aumentano esponenzialmente (seppur lentamente, negli anni) anche in quantità del raccolto.

E’ possibile creare qualcosa di simile a delle fioriere (fondamentale su terreni particolarmente rocciosi).. saranno costruite in legno e non avranno base (niente fondo, collegate al terreno sottostante) … prima si arerà o vangherà il terreno, poi si creerano le ”fioriere” alte circa trenta centimetri e larghe circa un metro e sessanta centimetri (esistono delle ”proporzioni auree” in matematica geometrica e numerologica, ma non so se sono state ancora applicate anche alle proporzioni di costruzione di tali ”fioriere”) … le ”fioriere” verranno subito ricoperte di paglia o compostaggio (dopo la semina) per i motivi detti prima.

La paglia in particolare, decomponendosi, produce miceli (filamenti vegetali, agglomerati filiformi di funghi) che proteggono le piante coltivate da vari aggressori microbiologici.

La cellulosa contenuta nella paglia, poi, costituisce un alimento o un apporto di carbonio per i microrganismi terrestri compatibili con la crescita delle piante e favorisce lo sviluppo di batteri benefici.

Per una coltivazione sinergica possiamo usare paglia di grano o di tutti gli altri cereali.

Se utilizzassimo paglia pressata, questa andrebbe aerata bene prima dell’uso, per evitare un eccessivo isolamento termico del terreno.

PER LA PACCIAMATURA PROTETTIVA (strato biodegradabile di protezione del suolo), oltre alla (1) PAGLIA, possiamo utilizzare anche:

(2) FOGLIE SECCHE: escludendo le foglie di eucalipto, che possono inibire lo sviluppo dei microrganismi, si possono usare tutte le foglie.

Foglie di rovere, castagno, quercia, noce, si possono utilizzare anche come pacciamatura, ma anch’ esse insieme a foglie di altri alberi.

Solo gli aghi di pino e di altre conifere sono in generale da evitare, salvo eccezioni (sempre mescolati con altri materiali e solo se non si dispone di altro materiale) come nella pacciamatura della fragola o in terreni con un pH molto basico.

(3) CANNE: si utilizzano spezzettandole.

Anche diverse piante acquatiche come l’Enea e tutte le Typhaceae vanno bene.

Si raccolgono una o due volte l’anno quando sono verdi o quando sono già adulte e (solo se) secche.

(4) CARTA: meglio se lasciata all’ aperto (meglio se mista ad altri materiali) per un certo periodo prima della frammentazione e posa in opera finale, e meglio se di pura cellulosa, senza additivi chimici o coloranti.

In Europa solitamente possiamo anche utilizzare la carta dei quotidiani tagliata in strisce (utilizzando le tagliadocumenti da ufficio : macchine per la distruzione di documenti che tagliano la carta in piccolissime striscie), dal momento che l’inchiostro dei giornali dei paesi OCCIDENTALI NON contiene piombo.

Però bisogna evitare carte colorate o brillanti come quelle delle riviste, perchè contengono metalli pesanti e sono tossiche per l’ uomo.

(5) SEGATURA: in estate viene regalata dalle industrie della lavorazione del legno, ma bisogna fare attenzione che non provenga da legname trattato o incollato.

Se vogliamo spendere in sicurezza, anche il pellet (combustibile recente per stufe ottimizzate a doppia combustione), essendo costituito da legname pressato garantito come NON TRATTATO, dovrebbe essere un buon pacciamante, ma va prima triturato e lasciato all’ aperto a riprendere la sua forma naturale.

Per evitare che le piante soffrano di carenza d’azoto, e’ bene distribuire la segatura fresca stesa anche dove si cammina, sui percorsi lasciati liberi per il passaggio dei coltivatori (o dei visitatori dell’ orto sinergico), in modo che subisca una prima decomposizione, evitando di depauperare il terreno dall’ azoto, e dopo un anno, a segatura scura, la si potrà aggiungere alla pacciamatura dell’aiuola.

(6) ALTRI MATERIALI COMPATIBILI: per esempio PICCOLI RAMI raccolti nei boschi o piccoli scarti del legname, (sterpaglie di bosco, di siepi, di piante potate) scarti di produzione della viticoltura triturati, ed in certi casi anche residui di noccioli di ulivo dei frantoi, comuni CARTONI, nonostante siano trattati con vari tipi di colla, e persino piume e lana di pecora.

Mischiare i materiali garantisce sempre di non eccedere negli eventuali errori di posa in opera!



Qualsiasi sia la pacciamatura, e’ bene porla anche come copertura anche ai bordi delle ”fioriere”, tra le stesse ed il ”passaggio di lavoro-visitatori”, in modo che il calore e l’ umidità vengano trattenuti nel terreno anche ai bordi delle diverse zone agricole sinergiche.

Per quanto riguarda l’ irrigazione a goccia troveremo in commercio diversi tipi di tubi con gocciolatoi molto complicati che, oltre a costare tanto, a lungo termine subiscono l’ ostruzione degli ugelli per i depositi di calcare o le impurità contenute nell’acqua.

Pur essendo di buona qualità tali attrezzature sono infatti studiate e realizzate essenzialmente per l’agricoltura chimica ciclica, dove ogni volta che si cambia coltivazione, tubi e gocciolatori vengono rimossi e puliti con acidi.

Per una permacultura (permanente) sinergica (armoniosa) sono più utili i tubi in polietilene, a bassa pressione e non forati: sono molto più economici oltre che più adatti.

Per dare acqua alle ”fioriere senza fondo” sinergiche e’ consigliabile utilizzare tubi da 12mm ai 16mm di diametro che, una volta forati, vanno fatti correre a 10cm dai bordi alti delle aiuole, e fissati al terreno con forcine di metallo.

I fori, alla distanza di 20-30cm tra loro, possono essere praticati con un sottile chiodo arroventato o un trapano con punta 1.5-2mm, vanno rivolti verso il basso e posti sotto la pacciamatura (con due prese d’acqua in ognuno degli estremi dell’aiuola o, se le dimensioni della superficie da irrigare e la pressione dell’acqua lo consentono, vanno posti a circuito chiuso).

Per ogni giuntura-attacco idrico porremo una valvola per il controllo del flusso dell’acqua dal tubo principale di diametro maggiore, che farà da portante per tutti i tubi forati più piccoli posti sopra alle aiuole.

Una volta installati, i tubi per l’irrigazione a goccia resteranno in loco permanentemente, ed in caso di otturazioni basterà semplicemente rifare altri fori. Se il campo e’ in discesa sarà bene stabilire sezioni di irrigazione, magari consultare anche un esperto in idraulica per evitare problemi futuri.

Sarebbe meglio non usare acqua corrente in modo da poter annaffiare a temperatura ambiente (anche se l’ acqua corrente dinamizzata potrebbe essere utile ad energizzare le forme di vita vegetali).

I sistemi di annaffiamento tradizionale (con l’ annaffiatoio per zone tipo ”aiuole rialzate” o col tubo per zone più grandi) sono meno efficaci del sistema ”a goccia” perchè accelerano la decomposizione della pacciamatura, oltre che dilavare sostanze nutritive dalle foglie e a volte anche dal terreno, sprecando poi molta acqua inutilmente.

Ricordiamoci di porre la pacciamatura dopo la semina, oppure di affrettare la semina subito dopo la pacciamatura.

Il periodo migliore per semine e trapianti e’ indubbiamente la primavera, ma anche l’autunno può andare bene.

Bisogna saper osservare ed interagire con i ritmi della natura per collaborare con essa… badiamo al clima anche nella semina, e chiediamo consiglio ai contadini vicini che conoscono le specifiche cronotopiche del luogo (quali periodi e quali piante sono migliori … per quale zona di terra, più o meno ricca chimicamente o più o meno riparata dal sole, o dal vento, anche se nel nostro caso la pacciamatura e la coltivazione sinergica ci avvantaggia molto e rendono la geomorfia dei luoghi quasi equivalente).

Il terreno ha bisogno primariamente di RADICI per stare bene, quindi SE IL NOSTRO ORTO E’ PRONTO, NON ESITIAMO A SEMINARE o trapiantare, anche se il periodo non sembra ottimale, oppure volendo possiamo utilizzare le Piante Pioniere come la Senape Bianca, LE PIANTE DA FORAGGIO, LE COSTE, LE CICORIE, ecc ecc, che si adattano più di altre a suoli poveri e permettono di MIGLIORARLI con la semplice e sola loro presenza.

Il manto artificiale-naturale della pacciamatura tende ad imitare la natura, invece di modificarla: il terreno sano in natura e’ sempre coperto.. un manto verde per la prateria, una copertura di foglie nel bosco .. solo nelle zone percorse da molti animali o dall’ uomo la terra naturale diventa nuda (spoglia a causa del calpestio).

La nostra pacciamatura incoraggia, tra gli altri organismi utili, i LOMBRICHI, che, resi più attivi dalla nostra protezione, aiutano il terreno ad arieggiarsi in modo sostenibile (senza bruciare tutte le forme di vita anaerobe come con l’ aratura) e ad arricchirsi grazie ai loro escrementi, prezioso nutrimento chimico-minerale per le piante.

Lo spessore ottimale della pacciamatura potrà essere ancora migliore se adeguato dinamicamente ad ogni stagione (in inverno di spessore maggiore) ad ogni momento produttivo dei vegetali presenti (prima di seminare o trapiantare piantine in primavera, si apriranno dei piccoli varchi nella pacciamatura, per permettere al terreno di assorbire raggi solari e scaldarsi prima di ricevere i semi, poi la pacciamatura sarà mantenuta rada ed arieggiata finché le piantine non si saranno sviluppate abbastanza, per poi intensificare di nuovo la pacciamatura in estate se il sole sarà troppo intenso ed il terreno caldissimo) ed al tipo di vegetali (ad esempio porri e carciofi richiedono una copertura maggiore di quella richiesta per le varietà di insalata).

Alla posa in opera iniziale della pacciamatura e’ consigliabile innaffiare subito, per favorire la sua aderenza al terreno.

Come detto prima alcune erbe infestanti durante la crescita potranno essere rimosse o sfoltite (deradicate dolcemente solo se incompatibili con una specifica verdura) e nel raccogliere i vegetali coltivati si eviterà l’ eradicazione (o si praticherà l’ eradicazione delicata nel caso di tuberi commestibili).

Per combattere l’ esplosione demografica di alcuni parassiti indichiamo suggerimenti erboristici (ma nell’ orto sinergico ben tenuto NON e’ assolutamente necessario) :

- Macerato d’ Ortica(eventualmente anche con Equiseto) per combattere le infestazioni di afidi o di ragnetto rosso su: fagioli, piselli, fragole ecc.

- preparati a base di Quassio che agiscono per ingestione determinando nei parassiti un breve periodo di inappetenza e la successiva morte in 2-3 giorni.

Agiscono contro la cavolaia e tutti i bruchi in genere, mentre sono totalmente innocui per gli insetti predatori, gli animali a sangue caldo, l’uomo.

- alternando Propoli in soluzione ammoniacale con propoli in Soluzione Idroalcoolica si evitera’ il proliferare di: cocciniglie, afidi, tignole, carpocapsa, minatori fogliari, ragnetto rosso, vari altri parassiti animali prevenendo malattie fungine come ruggine, ticchiolatura, monilia, oidio.

La somministrazione in questo caso va effettuata dopo la cascola naturale dei frutticini (ancora verdi) degli alberi, che si verifica generalmente 20-25 giorni dopo la caduta dei petali, ed eventualmente dopo l’ asportazione manuale dei frutti deformi, troppo ammassati, rovinati o gia’ beccati dagli uccelli (tale selezione non fa parte della strategia sinergica, ma potrebbe comunque essere in armonia con i bisogni naturali della pianta).

Un altro elemento ”polivirtuoso” di un orto sinergico e’ quello di costruire ripari per gli uccelli e luoghi naturali dove nidificare al meglio (gli uccelli aiutano a ridurre la quantità di insetti dannosi nell’ orto).

Il coltivatore deve agire come UNO SCIENZIATO CHE COLLABORA CON LA NATURA e cerca di imitarla!

Secondo me sarebbe bene anche ORGANIZZARE UNA SERIE DI ESPERIMENTI SISTEMATICI sull’ interazione fra COPPIE di singole specie (e sottospecie) di piante, in quantità significative di eventi e soggetti osservati… tu hai tempo? perchè non lo fai e prepariamo insieme un piccolo libro (magari gratuito o ad offerta libera) per divulgare i risultati?

Man mano che troverò informazioni più precise sulle singole interazioni tra DUE tipi di vegetali le pubblicherò qui (mandatemele se le conoscete).

Tornando all’ argomento generale ricordo anche che piantando vegetali con tipi di radici diverse per forma e profondità, si agisce in armonia con la natura, senza chimiche artificiali o modifiche meccaniche del suolo, e si evita il compattamento del terreno che viene aerato dalle radici stesse.

Se, infine, vogliamo che il nostro orto sinergico sia pienamente permaculturale, ricordiamo di preferire il riutilizzo al riciclo (se usiamo vetro o altre sostanze riciclabili, proviamo ad usarle nella loro forma primaria, senza ”scomporle e ricomporle” sprecando energia, come avviene comunque nel riciclaggio, sciogliendo il vetro col calore e poi rimodellandolo), di usare ciò che l’ ambiente SPECIFICO ci offre facilmente (non materiali o piante provenienti da chissadove), informandoci e tramandando più possibile le tecniche tradizionali del posto dove operiamo… infine cerchiamo di fare in modo che sia anche visivamente BELLO, che ci trasmetta significati positivi, che ci stimoli emozioni costruttive, che unisca la creatività artistica alla saggezza naturale, in una risonanza reciproca.

 Bruno Bruglia
e-mail: riordinare@yahoo.it





sabato 6 agosto 2016

323 - LEGGI ITALIANE

In Italia siamo pieni di leggi confuse e contraddittorie, che faticano a capire persino gli addetti ai lavori.
Per esempio se un ragazzino mette della pubblicità sul suo sito internet certi commercialisti dicono che fin quando ha raggiunto i 4.800 euro di guadagno basta solo dichiararli come introiti, dopo quella cifra si deve fare la partita iva, che però viene a costare minimo 5mila euro all'anno, così uno quel poco che ha incassato deve spenderlo per farsi la partita iva. Però altri dicono che la partita iva devi fartela subito, anche se guadagni pochi euro, perché si tratta di un'attività continuativa in quanto la pubblicità e visibile 24 h al giorno. Altri dicono che non è vero. Ecc Ecc.
Alla fine uno fa in nero, o va all'estero o non fa niente e quelle pubblicità se le incassano dei siti esteri che si rivolgono al medesimo target. Autolesionismo statale al massimo.
Oppure se pubblichi un libro qui in Italia devi mandarne anche delle copia alle biblioteche nazionali e regionali, certi dicono una copia certi due , a ogni modo diceva uno che ci lavorava che questi libri vengono presi e buttati all'ammasso, diventano irreperibili nel caos dei giganteschi magazzini pagati con i soldi dei contribuenti per questa inutile legge, assurda nell'epoca degli ebook e di internet, con siti e blog che pubblicano a vengono letti più dei libri.
Oppure se giro col cane sui sedili posteriori dell'auto la legge dice che si può circolare se non disturba la guida, però mi è capitato un paio di volte di essere fermato dai dei carabinieri che mi volevano fare la multa per il cane, dicono che devo mettere una rete per impedirgli di saltare sui sedili anteriori, ho fatto notare che è un cane anziano, piccolo, cieco e zoppo, non riesce neanche a salire sul sedile se non lo metto io, figuriamoci se salta da dietro fino a quello anteriore, oltre al fatto che mi ascoltava anche da giovane e se dico di stare li ci sta. Però potrei portarlo comunque senza rete, mentre loro vogliono che la metta.
Potrei fare altri esempi, ma il senso è sempre quello.
Creano leggi demenziali e confuse con lo scopo di tiranneggiare, così uno non è mai certo e teme sempre di essere perseguitato, spingendolo ad arruffianarsi con chi ha un qualche potere per sopravvivere in questa melma schifosa, che sta soffocando questa disgraziata nazione.


martedì 2 agosto 2016

322 - IL VOLTO DELL'ASSASSINO

Sabato mattina 2 agosto 1980, diciottenne senza patente, dovevo andare a fare un giro a Bologna  ma ho rinunciato, stanco e mezzo stordito poiché avevo dormito poco. Così sono rimasto a letto, ho perso l'autobus che mi portava alla stazione ferroviaria di Rovigo, dove prendevo il treno per Bologna. Però anche se ci andavo arrivavo a Bologna prima e alle 10.25 ero fuori dalla stazione, a meno che non avessi trovato qualcuno che conoscevo e mi fossi fermato a parlare con lui; oppure se prendevo il treno successivo arrivava dopo, trovavo già l'esplosione e la stazione chiusa, sarei rimasto bloccato dentro il treno per ore, tra Ferrara e Bologna.
85 morti e oltre 200 feriti.
Il più grave attentato terroristico nella storia della Repubblica Italiana.
Quello che mi dispiace maggiormente oggi è vederla definita come una strage fascista, fermandosi così agli esecutori materiali, dimenticando i mandanti e gli organizzatori. Nel dopoguerra, dalla strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947 in poi, se unite i punti fermi si delinea il volto dell'assassino: la commistione tra pezzi dello stato, servizi segreti, P2, criminalità organizzata e fascisti.
Ricordiamo che a Bologna ci sono state altre due stragi:
il 4 agosto 1974, la strage del treno Italicus, San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, 12 morti e 48 feriti; e il 23 dicembre 1984, la strage del treno rapido 904, nello stesso posto dell'attentato del 1974; 16 morti e 266 feriti.
Riporto un episodio significativo relativo alla strage del 1974:
"Il 9 agosto 1974 arriva alla Questura di Roma la testimonianza di Rosa Marotta, titolare di una ricevitoria del Lotto di via Aureliana a Roma. La donna avrebbe ascoltato, qualche giorno prima della strage, la telefonata fatta da una ragazza nel suo locale, riguardante un attentato in preparazione:
«Le bombe sono pronte… da Bologna c'è il treno per Mestre, là trovi la macchina per passare il confine... stai tranquillo… i passaporti sono pronti…». I dirigenti dell'ufficio politico della capitale accertano rapidamente chi era la ragazza autrice della telefonata, Claudia Ajello, non aspettandosi però che questa fosse una collaboratrice del Sid e che lavorasse in un ufficio del Servizio segreto in via Aureliana.
La ragazza, interrogata dal Pm ben tre giorni dopo, afferma di non aver assolutamente parlato di bombe e che la telefonata era rivolta alla madre in partenza per un viaggio che prevedeva il trasferimento da Roma a Mestre in treno. La Ajello fornisce però versioni contrastanti con quelle dei suoi superiori del Servizio segreto, anche riguardo al motivo dell'utilizzo di un telefono pubblico invece dell'apparecchio presente nell'ufficio del Sid. Verrà rinviata a giudizio per falsa testimonianza. Inoltre verrà accertato il suo ruolo all'interno del Sid, non semplice traduttrice, ma infiltrata all'interno dell'ambiente degli studenti greci e del PCI, sezione di Casal Bertone, cui si era iscritta."
(tratto da Wikipedia).

4 agosto 1974. Nella notte una bomba esplode nella vettura numero 5 dell'espresso Roma-Brennero. I morti sono 12 e i feriti circa 50, ma una strage spaventosa è stata evitata per questione di secondi: se la bomba fosse esplosa nella galleria che porta a San Benedetto Val di Sambro i morti sarebbero stati centinaia. Racconta un testimone della strage: «Il vagone dilaniato dall'esplosione sembra friggere, gli spruzzi degli schiumogeni vi rimbalzano su. Su tutta la zona aleggia l'odore dolciastro e nauseabondo della morte». I due agenti di polizia che hanno assistito alla sciagura raccontano: «Improvvisamente il tunnel da cui doveva sbucare il treno si è illuminato a giorno, la montagna ha tremato, poi è arrivato un boato assordante. Il convoglio, per forza di inerzia, è arrivato fin davanti a noi. Le fiamme erano altissime e abbaglianti. Nella vettura incendiata c'era gente che si muoveva. Vedevamo le loro sagome e le loro espressioni terrorizzate, ma non potevamo fare niente poiché le lamiere esterne erano incandescenti. Dentro doveva già esserci una temperatura da forno crematorio. 'Mettetevi in salvo', abbiamo gridato, senza renderci conto che si trattava di un suggerimento ridicolo data la situazione. Qualcuno si è buttato dal finestrino con gli abiti in fiamme. Sembravano torce. Ritto al centro della vettura un ferroviere, la pelle nera cosparsa di orribili macchie rosse, cercava di spostare qualcosa. Sotto doveva esserci una persona impigliata. 'Vieni via da lì', gli abbiamo gridato, ma proprio in quel momento una vampata lo ha investito facendolo cadere accartocciato al suolo»

"Piazza bella piazza. Uno dei momenti più alti e drammatici di questo disco incredibile e coraggioso.
Una delle scene più indimenticabili di tutta una vita. Dieci bare in fila sul sagrato della chiesa. E davanti, fermi, immobili nei loro completi scuri, impenetrabili, il sindaco di Bologna, il presidente della repubblica Giovanni Leone, il segretario della DC Amintore Fanfani, tanti ufficiali, politicanti. Dietro di loro tutta una città riunita, raccolta, ostile. Dapprima ondeggiante di sdegno, poi rumorosa di fischi, grida, ululati. Che si trattiene a stento dal trascendere. Dal travolgere le istituzioni presenti."
Jonathan Gustini, da: Claudio Lolli, la terra la luna e l'abbondanza, edizioni Stampa Alternativa, p. 115.
Piazza bella piazza, ci passò una lepre pazza... è una filastrocca popolare toscana che la madre di Claudio Lolli, originaria di Grosseto, cantava sempre al figlio.

Piazza, bella piazza
ci passò una lepre pazza,
uno lo cucinò, uno se lo mangiò,
uno lo divorò, uno lo torturò,
uno lo scorticò, uno lo stritolò,
uno lo impiccò
e del mignolino ch'era il più piccino
più niente restò.

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

Ci passarono dieci morti
i tacchi, e i legni degli ufficiali,
teste calve, politicanti
un metro e mezzo senza le ali,
ci passai con la barba lunga
per coprire le mie vergogne,
ci passai con i pugni in tasca
senza sassi per le carogne.

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

Ci passò tutta una città
calda e tesa come un'anguilla,
si sentiva battere il cuore,
ci mancò solo una scintilla;
capivamo di essere tanti
capivamo di essere forti,
il problema era solamente
come farlo capire ai morti.

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

E fu il giorno dello stupore
e fu il giorno dell'impotenza,
si sentiva battere il cuore,
di Leone avrei fatto senza,
si sentiva qualcuno urlare
"solo fischi per quei maiali,
siamo stanchi di ritrovarci
solamente a dei funerali".

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

Ci passarono le bandiere
un torrente di confusioni
in cui sentivo che rinasceva
l'energia dei miei giorni buoni,
ed eravamo davvero tanti,
eravamo davvero forti,
una sola contraddizione:
quella fila, quei dieci morti.

Video: https://www.youtube.com/watch?v=5rIi5Irdo74