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sabato 3 ottobre 2015

336 - APOLOGIA DELLA PAROLA: FIGA

Ma quanto è bella la parola FIGA!?
Breve, prorompente, di buon augurio, fa simpatia, accende la fantasia, mette subito di ottimo umore.
Per contro quanto è brutta la parola vagina!?
Sembra un freddo contenitore, una parente sottosviluppata e disgraziata della valigia.
Poi ci sono le persone peggiori, quelle che s'imbarazzano a dire la splendida parola FIGA, allora la chiamano patata o ancor peggio patatina, non c'è niente di più degradante, così puzza d'ipocrisia, di ridicolo falso perbenismo, e anche come parola stessa suona dispregiativa (viene usata sempre con accezione negativa chiamando sacco di patate qualcuno considerato un peso morto oppure se è fatto male, o lo si chiama patatone, o il patata), oltre a banalizzarla, ridicolizzarla, il suono stesso pa-ta-ta, non accende la fantasia ma anzi la deprime, ci si immagina una patata in mezzo alle gambe, viene da riderle in faccia.
L'assurdo è che normalmente dicono di una persona o cosa "quanto è figa" o di una donna avvenente che è una "gran figa", o una "figona", ma poi si vergognano a chiamarla col suo nome.
Avere tra le gambe la cosa più bella del mondo, la fonte della gioia e della vita, deve essere un motivo di orgoglio quindi va assolutamente chiamata con la parola più bella che esista: FIGA.