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giovedì 31 maggio 2012

60 - sex tv


Molta televisione è basata sull'imbonimento sessuale creante donne oggetto e spettatori-consumatori beoti, il moralismo è sbagliato, se una volesse anche prostituirsi è giusto lo faccia, ma qui non è una questione di libertà di farlo ma il fatto di diventare un simbolo del nazismo pubblicitario, per cui viene proposto un modello di vita lussuoso con soldi e donne disponibili, la maggioranza che non può raggiungere quel modello di vita si sentirà fallita ed emarginata se non compra i prodotti appartenenti a quel mondo a cui aspirano, con l' illusione indotta di farne parte tramite gli oggetti, saranno beoti e infelici acquirenti di tonnellate di prodotti, donando benessere e potere alle classi dominanti.
Diciamo tutti che siamo indipendenti e che nessuno guarda la tv, ma quando esco di casa vedo che ne sono imbevuti quasi tutti, vittime manovrabili del culto del consumo.
Leggevo sul giornale di adolescenti che si prostituiscono per un cellulare alla moda, altrimenti se non ce l'hanno vengono derisi ed emarginati dalla maggior parte degli altri, stesso discorso con i vestiti firmati ecc, e a quell'età non hanno neppure una personalità per decidere liberamente.
La scelta che ci mettono davanti è prostituirsi con gli onori del sistema dominante o non prostituirsi venendo emarginati dalla maggioranza di schiavi conniventi.
Tette e i culi sono armi del potere per attirare la mente dello spettatore in un meccanismo che lo distrugge.
La libertà sessuale sarebbe un antidoto che farebbe depotenziare il meccanismo, infatti le stesse persone tutte troie&coca poi nella vita pubblica fanno i moralisti casa&chiesa e votano leggi per ostacolare la libera sessualità.
Gli spettatori devono vedere e non fare per essere succubi.