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sabato 4 agosto 2012

85 - Frank Bailyng & John Arthur Sitirlengton

Leggo pagine letterarie su Facebok con belle citazioni da libri famosi di scrittori famosi, belle immagini accompagnano le frasi, ogni frase è accompagnata da una brevissima biografia dello scrittore famoso, con riportati soprattutto i premi ottenuti in vita, a partire dal Nobel, quando c'è.
Migliaia di persone seguono queste pagine, contente che si faccia della cultura su Facebook, lo ritengono un uso intelligente del mezzo.
A me invece queste pagine sembrano delle ben confezionate merde secche.
Perché?
Perché mi stanno sul cazzo, innanzitutto.
Uso volutamente questa spiegazione grossolana e brutale, per evidenziare il distacco, opponendola a quel mondo da salotto perbene che mi appare tra le righe delle pagine suddette, rappresentante una cultura da rintronati che ripetono l'ovvio e rifuggono ogni deviazione dal già saputo. Propagandando così una pseudo cultura sterile, ammaestrata, esibizionista di citazioni e libri letti per farsi belli.
Sprizzano conformismo da ogni parola che esprimono o riportano.
Invece io preferisco sempre un ignorante sorprendente a un colto addomesticato.
Tempo fa c'era una pagina simile, con oltre centomila persone che la seguivano, però era nella variante fintoalternativa, quindi cercava di esibire una trasgressività di facciata, la ragazza che gestiva la pagina aveva cura di postare spesso foto in cui esibiva i tatuaggi e i piercing che aveva, con qualche frase di malessere sociale generalista, ostentando un'asocialità  che poi però veniva contraddetta da altre foto che la mostravano in party ed eventi stucchevoli vari, col vestitino giusto e il bicchiere in mano, mentre socializzava abbestia.
Un po' perché sotto la scorza sono tendenzialmente ottimista, spero ci sia del buono in ogni essere umano, volevo autoconvincermi che in fondo erano peccati veniali e lei in fin dei conti era una tipa valida. Allora un giorno avendo visto che postava spesso poesie e frasi di Alda Merini, ho pensato di contattarla per una petizione che avevo appena firmato, con lo scopo di salvare la casa in cui viveva Alda Merini dalla distruzione, volevano venderla e ristrutturarla, cancellando così la sua presenza, le scritte che faceva sui muri, i suoi oggetti, eliminando il suo ricordo. Si chiedeva che lo Stato la acquistasse e la preservasse come patrimonio culturale.
Ho scritto un gentile messaggio alla tipa della pagina, chiedendole per favore se lei, che apprezzava la Merini e con una pagina col seguito enorme che aveva, poteva far conoscere il problema, condividendo la petizione.
Non la condivise, ma neppure si degnò a rispondermi, anche solo per dire che non le interessava, o per mandarmi affanculo, o magari dicendo sinceramente che lei la Merini la usava solo per farsi bella e alternativa perché le sue erano citazioni trendy.
Mi fece schifo il suo comportamento e mi resi conto che era una stronza insulsa; cominciò a essermi antipatica, lei e pure la sua pagina piena di citazioni della quale ora, guardandola con meno simpatia e benevolenza, si evidenziavano i difetti.
Uno di questi era che le frasi citate erano spesso a sfondo sensuale/amoroso, semplici passaggi della narrazione di un qualsiasi approccio sessuale venivano riportati come capolavori assoluti, ma estrapolati dal contesto non reggevano come frasi, erano delle vere scemenze che potevano piacere solo a gente stupidotta sessualmente repressa, che si atteggia a intellettuale.
C'era anche una gara nei commenti nel citare frasi simili a quella del post che si commentava, di altri autori, per esibire la propria cultura.
Pensai di fare uno scherzo, scissi delle frasi di autori inventati nei commenti, ricevendo valanghe di like e commenti di ammirazione per le mie citazioni di autori poco noti (grazie al cazzo, me li ero appena inventati).
Una era la seguente:
"Alla perpetua tolsi le vesti e la possedetti nella tempesta."
- John Arthur Sitirlengton -
Oppure ne mettevo anche di più significative, per non evidenziare troppo il fatto che li stavo prendendo per il culo, tipo questa:
"I pensieri scordati vagano nelle nebbie della mente per assumere nuove forme e diverse nei ricordi."
- Frank Bailyng -
Ricordo che alcuni mi contattarono per chiedermi, soprattutto di Bailyng, da che libro era tratta la frase, lo avevano cercato ovunque con Google, ma non lo avevano trovato.
Quelli mi piacevano, tentavano di approfondire, non facevano solo un uso esibizionistico delle citazioni, allora spiegai loro che me li ero inventati io, autori e citazioni.
Quasi tutti si fecero delle risate e mi chiesero l'amicizia.
Invece la stronza che gestiva la pagina e i suoi simili quando diranno chi sono i loro autori preferiti, e vorranno far colpo citando autori poco conosciuti, potrebbero nominare John Arthur Sitirlengton o Frank Bailyng.