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lunedì 14 gennaio 2013

146 - sessualità predatoria



Bisognerebbe uscire dalla mentalità inculcata da religioni e pubblicità che negano una libera sessualità, ma la impostano su impulsi contraddittori, tra sensi di colpa/peccato e desideri possessivi/predatori per l'oggetto desiderato.
È una semplificazione rassicurante indicare lo stupratore come persona disturbata mentalmente, invece la violenza è latente in molti e basta un episodio per scatenarla, perché sono persone altrimenti normalissime che hanno la loro vita sociale. Ricordiamoci che la stragrande maggioranza delle violenze avviene in famiglia o tra ex partner; in quel momento avevano bisogno di soddisfare il loro desiderio e l'altro è stato visto come l'oggetto da usare, dimenticando di ledere un essere umano.
La mentalità possessiva è perciò alla base della sessualità distorta e sbagliata.
Noi con i nostri comportamenti siamo la società.
La sessualità è più libera che decenni fa ma certe contraddizioni rimangono, per cui quelli mentalmente più deboli ne subiscono le conseguenze. Sento moltissimi, anche fra  i giovani, chiamare troia una che è libera sessualmente disprezzandola, invece un uomo che ha un identico comportamento lo ammirano, non c'è stata un'evoluzione mentale di pari passo con i costumi.
I media con l'immagine che forniscono della donna, che deve essere piacente e rientrare dentro certi canoni estetici necessari per essere nel ruolo di oggetto desiderato, altrimenti verrà derisa ed emarginata, contribuiscono ad aizzare le menti più condizionabili, per far loro desiderare i prodotti abbinati alle trasmissioni, veicolandone la vendita tramite il desiderio sessuale, ecco allora lo svilimento della donna come persona e il desiderarla come un oggetto da avere. Infatti nelle trasmissioni devono sembrare più sceme e disponibili possibile, per far immaginare ai mentecatti che aderendo a quello stile di vita e quindi prendendo quei prodotti accederanno a quelle donne, le vendite vengono stimolate dal desiderio sessuale.
Per non parlare della donna nelle religioni.
Basterebbe comprendere che siamo tutti persone, siamo tutti esseri umani, siamo tutti maschi/femmine/gay/lesbiche/trans.
Siamo unici, autonomi e non possedibili.
Bisogna insegnare a non voler possedere, a non obbligare, a non catalogare nessuno; inoltre insegnare anche di spegnere più spesso la televisione.