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martedì 27 marzo 2018

382 - L'ERA DEI SUPERCIUK

Quello che mi dà più fastidio dell'epoca che stiamo vivendo è il fatto che troppe persone odiano i poveri, anche se quei poveri sono loro stessi. A forza di guardare film, serie tv e programmi americani abbiamo acquisito una mentalità americana, infatti come diceva il buon Steinbeck: “Il socialismo non ha mai preso piede in America perché i poveri non si vedono come dei proletari sfruttati, ma come dei miliardari in difficoltà temporanea”.
Ora succede anche da noi, non a caso è sparita politicamente la sinistra e quella (finta) che rimane si occupa più dei diritti civili che dei lavoratori, dei disoccupati e delle classi meno abbienti.
Vedo tanti disperati che si fingono ricchi, pensando come se lo fossero e detestando i poveri, anche più dei ricchi veri
Io giro con un'auto orribile, ha 24 anni, la carrozzeria rovinata e non la lavo mai; se vado nei discount mentre è parcheggiata spesso mi fanno dei dispetti, la settimana scorsa mi hanno sgonfiato una gomma. Quelli che vanno al discount non sono certamente dei milionari,  li vedo in faccia e certi arrivano alla cassa che non hanno neanche i soldi sufficienti, devono tirare via degli oggetti dalla spesa per farcela a pagare con i soldi che hanno. Altri rubano qualcosa, trovi frequentemente confezioni vuote a cui hanno asportato il contenuto. Oppure vedi tipi col macchinone parcheggiato fuori, che imboscano qualcosa sul fondo del carrello, sotto le confezioni d'acqua, per farlo sfuggire al controllo della cassiera.
Però, nonostante siano dei veri pezzenti doc, avanza loro il tempo per sgonfiare la gomma a me, sono per loro un inferiore perché ho un'auto orrenda. Ma anche per strada succede. Un giorno mi sono immesso nel traffico uscendo da un parcheggio e subito mi hanno suonato;  poco dopo ero fermo e guardavo nel retrovisore, è uscito dallo stesso parcheggio un tipo con una Mercedes nuova da centomila euro, occupando molto più a lungo la carreggiata di me, perché essendo un'auto ingombrante ha dovuto fare più manovre e le faceva pure lentamente, però nessuno, nemmeno uno, gli ha suonato.
Leggevo un giorno sul giornale di una banda di ragazzini scemi, che di notte distruggevano o incendiavano le auto più vecchie e da pochi soldi che trovavano parcheggiate; negli anni 70 i contestatori distruggevano le macchine costose, ora invece distruggono quelle dei poveri.
Sento dire che persino a scuola i ragazzini poveri, che non hanno i vestiti ala moda o il cellulare bello, vengono emarginati o anche picchiati.
Pure sui social si vede come deridono quelli che hanno bisogno di un reddito di cittadinanza, che c'è in quasi tutte le nazioni civili; non si indignano delle ruberie miliardarie di politici e imprenditori disonesti, hanno paura che qualche disperato possa avere 700 euro al mese o sono infastiditi che agli immigrati diano una stanza d'albergo per dormire, invece di farli dormire in baracche.
Per loro è troppo pensare ai poveri, meglio credersi ricchi sperando di vincere al gioco o di trovare lavoro con la raccomandazione giusta, a forza di leccare sfinteri.
Perciò sostengo che siamo nell'era dei Superciuk, tanti sono come il personaggio dei fumetti del gruppo TNT, un supereroe alcolizzato e demente che rubava ai poveri per dare i soldi ai ricchi.
Ci ritroviamo in un periodo pieno di servi stupidi rintronati dal consumismo, che sono diventati i cani da guardia del potere che li opprime.