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domenica 2 dicembre 2018

393 - Scrittori su Facebook

Non mi piace quasi niente di quello che leggo con velleità artistiche su Facebook, tranne qualche sfogo sincero che esce dai soliti canoni a cui ci si adegua.
Da una parte ci sono quelli che cercano la bellezza dell'arte e quasi sempre cercano un'arte che sia un soprammobile carino e prevedibile da ammirare, estetico contorno di una vita borghese, che serva a farli apparire colti, profondi e interessanti.
Poi ci sono i trasgressivi.
Ci sono quelli che trasgrediscono scrivendo sempre di sesso, in maggior parte sono donne emulatrici di Patrizia Valduga o simili, e a me tendenzialmente le scrittrici o poetesse erotiche mi entusiasmano poco, preferisco di gran lunga come artiste le pornostar o ancor meglio le prostitute libere che si autogestiscono. Perché le scrittrici che cercano di essere trasgressive scrivendo ossessivamente di sessualità sono una trasgressione da salotto moderno, solo esibita, dentro i percorsi obbligati imposti alle donne, che loro seguono pedissequamente e infatti poi vedi che i loro comportamenti collidono e spesso le loro fortune sono dovute all'essersi accoppiate con qualche scrittore o simile più importante di loro, come nel più triste ancellaggio tradizionale. O nel migliore dei casi, quando non è una posa ma una sincera espressione del proprio essere, sono la versione femminile del mitico Loris Batacchi. Poi con tutto l'universo che ci circonda e il mondo tumultuoso in cui viviamo scrivere sempre di sesso o amore mi pare sia come trascorrere la vita trastullandosi i genitali, c'è anche quello, ed è doveroso, buono e giusto, ma c'è pure il resto oppure sei quantomeno limitato.
Ci sono anche i trasgressivi letterari che lodano lo scorretto per sembrare tanto cattivi. In genere seguono le pagine letterarie della stampa di destra, come il Giornale, adorano Céline, D'Annunzio e Mishima o comunque ogni scrittore che si è suicidato e ogni killer o maniaco che abbia commesso qualcosa di eclatante, meglio se americano: perché ne abbiamo avuto anche noi in Italia di tipi simili, ma il mostro di Firenze o del Circeo non hanno lo stesso fascino del mostro di Milwaukee e di Charles Manson per chi è cresciuto tra la spazzatura mediatica americana. Perciò nella loro visione tutto il mondo fa schifo, tutti fanno vomitare, tutti sono corrotti e marci, non c'è salvezza, che venga una bomba atomica e ci ammazzi tutti oppure spariamoci in bocca con un Remington a pompa. Poi però li vedi fare vacanze, scrivere poesie d'amore quando si fidanzano e festeggiare il Natale in famiglia; immersi fino al midollo osseo e supini a tutto ciò che criticano. Perciò pure questa mi pare una posa, da tardoadolescenti malmostosi che cercano apprezzamento sociale in questo modo, finendo per prendersi troppo sul serio.
Adesso di solito scatta il meccanismo del dito e la luna, classico nei social,  l' "E tu allora?".
Io niente.
Scrivo quello che mi piace e delle volte quando mi rileggo manco mi piace, lo cambio. Spesso trovo errori anche grammaticali che non avevo notato, preso dalla fretta di mettere nero su bianco quello che mi passava per la testa ( e non capisco se ci sono dei like perché nessuno me li abbia fatti notare gli errori, tanto che ho il forte dubbio che spesso un post non lo leggano nemmeno quelli che mettono il like).
Quindi sono uno stronzo qualunque, niente di speciale. L'unico pregio che cerco di avere è di pensare con la mia testa seguendo la mia strada, senza adeguarmi alle varie mode o tendenze succitate. Le mie influenze le ho avute pure io, ma per esempio preferisco Mark Twain, anche come trasgressività, a tanti scrittori ritenuti trasgressivi e maledetti.
Soprattutto mi piace la schietta sincerità e mi ripugna chi se la tira, al punto che preferisco uno che scrive una semplice cagata con cuore/amore al solone "so tutto io" che cerca di mettere in mostra la propria cultura in ogni frase.
Insomma scrivete senza usare maschere e mi piacerete comunque, anche se non mi piacerà quello che avete scritto; che poi immagino ve ne importi una sega di piacere a me, non sono un critico, non conto niente, per cui continuate a fare come avete sempre fatto.