Mi sento di sinistra, ma di una sinistra goduriosa, non di quella appartenente a una certa raffigurazione distorta dalla propaganda occidentale, quella sinistra grigia e triste che ci hanno fatto immaginare nei paesi dell'est prima del crollo del muro.
Che non era neppure vera, perché si divertivano e vivevano bene anche nei paesi dell'est, anzi molti giustamente si offendono quando vengono trattati come dei disgraziati mentecatti perché vivevano nei paesi del blocco sovietico. Inoltre tanti hanno nostalgia di quel periodo poiché stavano meglio di adesso, basta guardare i sondaggi in molte nazioni, in cui la gente rimpiange i vecchi governanti.
Avevano un lavoro, una casa, la scuola e la sanità garantiti per tutti, mentre qui si teme in ogni momento di perdere tutto o non si teme se non si ha già niente da perdere, quindi in ogni caso si è messi peggio sotto questo punto di vista.
Ma noi avevamo più libertà, ci dicono.
Ma se ci pensate bene l'unica vera libertà in più che avevamo era la libertà di subire la cultura nordamericana.
Perché la libertà di parola qui in Italia c'era ma fino a un certo punto, fino a quando non davi fastidio a chi era al potere, che con le vie legali o con quelle illegali ti zittiva.
Lo so che adesso in pratica siamo tutti americani, dopo essere cresciuti invasi da quella cultura, più presente della nostra italiana.
Film, spettacoli, musiche, suggestioni per un'intera vita non si possono cancellare.
Siamo figli dell'impero americano, nati in una loro colonia.
Ma proprio per questo dovremmo svegliarci dalle illusioni e accorgerci che ci vorrebbe come l'aria in questo momento storico del socialismo vero, non quelle finzioni politiche che ci propongono come sinistra affinché facciano da palo mentre rapinano i diritti dei lavoratori e le conquiste sociali acquisite con decenni di lotte, anche sanguinose, perché c'è gente che è morta per farci avere i diritti che in pochi anni ci siamo fatti togliere.
Siamo tornati in pratica allo schiavismo, con i padroni che decidono il bello e il cattivo tempo nella vita delle persone e non c'è nessuno che ci difende, neanche chi è pagato per farlo e invece pensa solo a difendere i propri interessi.
Poi con la propaganda mediatica fanno percepire come pericolo l'immigrato, in modo che la gente se la prende con lui, dimenticando chi organizza questa lotta tra poveri e ne trae i vantaggi.
Anzi, percependo una sensazione di pericolo le persone meno avvedute voteranno i personaggi più a destra del teatrino politico propostoci, perché presunti difensori dell'italianità, dimenticando tutti gli anni che hanno governato contribuendo a creare la situazione attuale.
Senza memoria storica si tocca il fondo e si continua a scavarlo, ripetendo gli stessi errori.
Che non era neppure vera, perché si divertivano e vivevano bene anche nei paesi dell'est, anzi molti giustamente si offendono quando vengono trattati come dei disgraziati mentecatti perché vivevano nei paesi del blocco sovietico. Inoltre tanti hanno nostalgia di quel periodo poiché stavano meglio di adesso, basta guardare i sondaggi in molte nazioni, in cui la gente rimpiange i vecchi governanti.
Avevano un lavoro, una casa, la scuola e la sanità garantiti per tutti, mentre qui si teme in ogni momento di perdere tutto o non si teme se non si ha già niente da perdere, quindi in ogni caso si è messi peggio sotto questo punto di vista.
Ma noi avevamo più libertà, ci dicono.
Ma se ci pensate bene l'unica vera libertà in più che avevamo era la libertà di subire la cultura nordamericana.
Perché la libertà di parola qui in Italia c'era ma fino a un certo punto, fino a quando non davi fastidio a chi era al potere, che con le vie legali o con quelle illegali ti zittiva.
Lo so che adesso in pratica siamo tutti americani, dopo essere cresciuti invasi da quella cultura, più presente della nostra italiana.
Film, spettacoli, musiche, suggestioni per un'intera vita non si possono cancellare.
Siamo figli dell'impero americano, nati in una loro colonia.
Ma proprio per questo dovremmo svegliarci dalle illusioni e accorgerci che ci vorrebbe come l'aria in questo momento storico del socialismo vero, non quelle finzioni politiche che ci propongono come sinistra affinché facciano da palo mentre rapinano i diritti dei lavoratori e le conquiste sociali acquisite con decenni di lotte, anche sanguinose, perché c'è gente che è morta per farci avere i diritti che in pochi anni ci siamo fatti togliere.
Siamo tornati in pratica allo schiavismo, con i padroni che decidono il bello e il cattivo tempo nella vita delle persone e non c'è nessuno che ci difende, neanche chi è pagato per farlo e invece pensa solo a difendere i propri interessi.
Poi con la propaganda mediatica fanno percepire come pericolo l'immigrato, in modo che la gente se la prende con lui, dimenticando chi organizza questa lotta tra poveri e ne trae i vantaggi.
Anzi, percependo una sensazione di pericolo le persone meno avvedute voteranno i personaggi più a destra del teatrino politico propostoci, perché presunti difensori dell'italianità, dimenticando tutti gli anni che hanno governato contribuendo a creare la situazione attuale.
Senza memoria storica si tocca il fondo e si continua a scavarlo, ripetendo gli stessi errori.